"La bellezza è negli occhi di chi guarda."

Dedichero' questo blog ad atti casuali e non di arte ed espressioni in tutte le forme che riusciro' a concepire, siano esse solo idee, abbozzi o incompiuti.
Alcune volte il risultato sarà un nonsense, ad ogni modo anche cio' che non capiamo ha un suo perchè.
Il bello sta nel giocare...

domenica 30 dicembre 2012

Tentativo di spiegare il mio mancinismo e la tecnica con penna a sfera - cap.01

Buon giorno a tutti !!!  ^^
Stò ANCORA cercando di svegliarmi, spero quindi di riuscire ad essere esauriente.
Ieri sera, in piu' communities di G+, ho postato i disegni del lupo di Cappuccetto Rosso e non credevo sarebbero piaciuti tanto !!
Ringrazio tutte le persone che mi hanno votata :))))
Soprattutto ho notato che il disegno a penna in questa pagina ha destato curiosità appunto per come utilizzo la penna, in una community artistica.
ORA. NON E' FACILE POTER DESCRIVERE QUESTA TECNICA IN MODO "UNIVERSALE" PERCHE' E' PERSONALE.
Penso sarà utile iniziare con una parte biografica inerente al QUANDO e PERCHE' dell'utilizzo delle comuni penne.

- I miei primi disegni COMPRENSIBILI risalgono all'eta' di 2 anni. Non so se ho conservato qualcosa per poterlo mostrare... Difficile.  :(

- Ho sempre inspiegabilmente avuto un'attrazione fatale per questo mezzo. A dispetto del voler credere che ad un bambino piaccia pasticciare con colori vari, soprattutto  pastelli e matite... Io non potevo fare a meno della penna.

- La usavo ovunque. E per OVUNQUE INTENDO DAVVERO OVUNQUE. Quindi immaginatevi i miei genitori...

- Sono mancina. MA NON BASTA: NON TENGO IN MANO UNA PENNA (o altro) IN MODO COMUNEMENTE ACCETTATO e lo dico perchè chi mi vede dal vivo per la prima volta, rimane sconcertato... E mi chiede quasi sempre: "...ma come fai? "
Spiego: mano sinistra, si. Ma impugno tutto e uso gli strumenti come vanghe.
Avete presente i bambini che impugnano una matita? UGUALE.
Non mi chiedete perchè. Non lo so. Sono così.
Non ho mai imparato a tenere in modo piu' raffinato una penna. Ultimamente (da un po' di anni ma non tanti) per circostanze tecniche, mentre disegnavo, mi sono resa conto che tenevo la penna in quel modo socialmente accettato che hanno cercato d'insegnarmi fin dall'asilo (arrivero' anche a questo argomento) e ho capito che ERA PER UNA QUESTIONE D' INCLINAZIONE DELLO STRUMENTO CHE TENEVO IN MANO.

- ALL'ASILO, DALLE SUORE (PERCHE' IN UNO SENZA SUORE NON SO SE HANNO CERTI IPOCRITI ABERRANTI MEDIOEVALI PREGIUDIZI) HANNO CERCATO DI COSTRINGERMI A FORZARE LA MIA NATURA MANCINA E "DI PUGNO".
Premetto: all'inizio ero ambidestra, poi il mio cervello ha scelto la sinistra. Con il pugno.
E' NATURA PURE QUESTA.

- I motivi di questa ignoranza , vigenti purtroppo ANCORA OGGI, sono:
SINISTRA: ACCEZIONE NEGATIVA (vedere tutte le definizioni offensive...).
               MANO "DEL DIAVOLO".
               Se sei femmina, e hai simili capacità (e pure sviluppate in modo STRANO), SEI UNA STREGA.
               Ovviamente SEI "STRANO", "DIVERSO", suscettibile di qualche spiacevolezza, a volte ipocritamente detta alle spalle per poi mostrare il sorriso e una "comprensione" mai chiesta per un problema che non esiste. Odio questo.
ESSERE MANCINI NON E' UNA MALATTIA. NON E' UN FENOMENO DA BARACCONE. NON HA BISOGNO DI ALCUNA COMPRENSIONE.
SEMPLICEMENTE SIAMO IN MINORANZA: PROBABILMENTE IL 10% DELLA POPOLAZIONE MONDIALE.

- Tali forzature, possono INCIDERE NEGATIVAMENTE sullo sviluppo psico-fisico del bambino. E poi si ritroverà a doverne fare i conti, PER COLPA DI CHE COSA?, da adulto.

Questa è tutta una premessa per far capire come sono e centra molto sul PERCHE' uso la penna.

LA PENNA.

Amo la penna, permette di realizzare i minimi dettagli in modo preciso e realistico.
Per quanto riguarda il mio modo di utilizzarla, posso dire che sotto un' illustrazione a penna finita, solitamente di matita c'è poco... Molto poco...
Il disegno sotto è appena accennato. Spesso tampono ulteriormente il segno a matita con una gomma per renderlo ancora piu' leggero.
Nel disegno preliminare non butto giu' subito tutti i dettagli.
Succede che durante il procedimento con la penna, anzi, elimino qualcosa precedentemente disegnato a matita e lo modifico direttamente a penna ridisegnando quel pezzo in un modo che riesca ad amalgamarsi visivamente al resto: inganno l'occhio, in poche parole.
Si, IO UTILIZZO LA PENNA "INGANNANDO".
Dunque: mi è stato chiesto quanto ci metto. IMPOSSIBILE RISPONDERE.
Sono inizialmente molto distratta in stile persona affetta da disturbo dell'attenzione. Prendo un sacco di pause per nulla, a volte senza neanche staccarmi dal tavolo vado semplicemente in "trance" o cosi' sembra. In realtà sono un fascio di nervi.
Per quanto riguarda la domanda QUANTE ORE IN UN GIORNO PUOI STARE A DISEGNARE beh, il mio max, con la penna, sono state 10-12 ore senza staccare. (Al max 1 volta...)
Spiego anche questo: dopo la fase distratta in cui lavoro a singhiozzo... In uno di quei fatidici momenti da
010101... C'E' UN "1" CHE MI CATTURA: QUELL'UNO E' IL "CLICK" CHE DA IL VIA AD UN RITMO FRENETICO... QUASI FOSSI POSSEDUTA.
Questo è difficile da far capire.
Riguarda sempre la risposta alla domanda sul tempo che ci metto.
Per quanto riguarda me, NON E' TANTO LA TECNICA CHE UTILIZZO, LA DIFFICOLTA'.
MA SONO LE IDEE CHE CI SONO SOTTO.
Si, tante volte ci ho messo piu' giorni ad ideare qualcosa, buttare giu' un concept, fra dubbi vari e rifacimenti vari... Direttamente su bella la maggior parte delle volte (odio forzarmi nelle "prove" e negli schizzi...Ma non posso sottrarmici al 100%).
Come vado direttamente di bella? Di getto!
Si, lo so, è una stramberia... Perchè "di getto" solitamente sono appunto gli schizzi.
Allora ho imparato a renderli come "lavori finali". "Risultati".
Non so se faccio bene... Perchè poi mi mancano i passaggi, l'idea primaria dalla quale evolvere di tutto di piu'... Fortunatamente ho talmente tanti " incompiuti",per colpa della mia frenetica testa che va piu' veloce di cio' che riesco a dire o fare (come ora... che mentre scrivo so di aver fatto un casino perchè ho milioni di argomentazioni: diramazioni del concetto di partenza) che mi aiutano anche a valutare fino a che punto posso arrivare.
LA PENNA "CON SFUMATURE" l'ho scoperta casualmente durante il Liceo Artistico, buttandomici a capofitto, dal nulla, come autodidatta di qualcosa che manco sapevo che fosse, per il gusto inconsapevole di provare in un certo modo, per la materia di Anatomia Umana.
Si, le posterò, giuro, le prime sfumature appaiono in tavole scolastiche anatomiche qui, 3 esempi , e hanno avuto un successo enorme (soprattutto alla maturita'). Mica te le insegnano, certe cose.
Bisogna sempre scoprirle...Se succede di scoprirle.
LA PENNA E' PERFETTA PER RENDERE AL MASSIMO LE FIBRE MUSCOLARI, per esempio.
Ma io mica lo sapevo. Ho fatto semplicemente a modo mio.
Perchè dovevamo rendere "artistiche" delle tavole con un tema serio e sicuramente non vivace, fra pezzi di ossa, interi scheletri, interiora varie...
Facevamo prove con diversi materiali: io, per una tavola di allenamento dove provai diverse tecniche per uno stesso soggetto (mi pare un OMERO -_-) PROVAI, fra le altre, UNA TECNICA PUNTINATA CON EVIDENZIATORI (ma è un'altra storia).
TORNIAMO ALLA PENNA. CON PUNTA A SFERA. (Io uso qualsiasi marca...Quelle che girano di piu' sono le Bic ma non importa...Quando utilizzo colori che vanno oltre i soliti nero, blu, rosso, verde, USO PURE QUELLE PROFUMATE - presente il famoso "pennone a 10 colori" che esisteva una volta?-)
Insomma, basta sia una penna a sfera.
Una volta che sono in fase 1, ho un ritmo che non mi fa accorgere delle esigenze vitali primarie.
Mi capita di avere il fiatone, il cuore come una bomba ad orologeria, sono tutta stravolta, completamente sconquassata... ESATTAMENTE COME DOPO UNA MARATONA o ore e ore di attività fisica sicuramente non leggera.

PER QUANTO RIGUARDA LA PARTE TECNICA.

La penna è uno degli strumenti piu' difficili da controllare.
Se sbagli, SBAGLI.
Come in tutte le attività a finalità con incognite, o ti butti o ti butti.
Insomma, io ho capito, col tempo, osservandomi in stile cavia e questo è avvenuto da quando sempre piu' persone mi hanno fatto domande (perchè io non me le ponevo), che è importante non essere troppo indecisi, non rimuginare, non tremolare con la mano, tornare il meno possibile su un segno già fatto.

IL SEGNO: su me ho notato che dipende dall'inclinazione con la quale si tiene la penna. Di conseguenza LA SFERA DELLA PUNTA DELLA PENNA POGGERA' STRANAMENTE IN MODO DIFFERENZIATO SUL FOGLIO (strano, essendo una sfera, no?) ...PERCHE?
La sfera di una penna (a sfera) non e' completamente utilizzabile contemporaneamente in ogni sua parte, in quanto, PER META', è infilata in quel pezzo meccanico che costituisce la punta di una penna. Questo utilissimo pezzo a "cono tronco" cavo IMPEDISCE DI POTER SCIVOLARE quando si utilizza una penna per colorare.
Io, SU QUESTO PEZZO, MI APPOGGIO SUL FOGLIO, COME FOSSE UN... GRADINO?
I gradi dell'inclinazione non so proprio dirli, mi vengono naturali, provate un po' di inclinazioni diverse e vedrete da voi il tipo di segno che ne uscirà.
TUTTO QUESTO SERVE IN QUANTO:
L'INCHIOSTRO SI SECCA QUASI SUBITO AL CONTATTO DELLA CARTA.
L'INCLINAZIONE, COL SUPPORTO DELLA PARTE DELLA PENNA CHE HO APPENA SPIEGATO, FACILITA IL CONTROLLO DELL'UTILIZZO DELLA STESSA.

SFUMATURE: non è solo tecnica, è anche fantasia.

La parte tecnica è data da velocità di esecuzione, pressione sul foglio (e anche inclinazione), modulazione del segno, quantità d'inchiostro che fuoriesce dalla punta (e qui è una bella spiegazione...).
La pressione sul foglio la date voi a seconda dell'effetto piu' o meno saturo di colore che volete, piu' o meno grosso del segno, per chiaro-scuri soft o forti, PER L'IMPATTO VISIVO e serve per MODULARE il segno.
MODULAZIONE: essendo molti i fattori che controllano la mano, continuero' a ripetere che la DECISIONE aiuta la FERMEZZA.
Un segno MODULATO, nel campo artistico, è un segno PIU' O MENO SPESSO.
Molti lavori utilizzano solo l'effetto-spessore per essere completi, non hanno bisogno di altro.
Lo SPESSORE, nel nostro cervello, è associato anche a CHIARO-SCURO, TRIDIMENSIONALITA' dove questa effettivamente non c'è. Quindi, con un segno appositamente modulato, non c'è bisogno di sfumare, colorare, accostare, interpretare ulteriormente luci ed ombre, scervellarsi per dare VOLUME al soggetto. Comunque va a gusti.

LA PENNA A SFERA ha questo difettuccio: troppe volte l'inchiostro fuoriesce in modo "anarchico" SBAVATURE (e a volte addirittura grumi), inceppi, fluidità esagerata che fa fare scivoloni o lo fa con una fatica che si fa prima ad "incidere" il foglio per la rabbia pur di lasciare UN SEGNO.
Ok. Tutto cio' che ho scritto fin ora aiuta molto a controllare la fuoriuscita dell'inchiostro.
QUESTO FA PARTE DELLA QUANTITA' D'INCHIOSTRO CHE SI VUOLE "CI SIA PER QUEL PARTICOLARE E SOLO QUELLO".
CAMUFFARE LE SBAVATURE, CAMUFFARE GLI ERRORI, TRASFORMARE QUESTI IN PARTICOLARI AMALGAMATI SAPIENTEMENTE AL RESTO, RENDERE UNA SBAVATURA ACCIDENTALE PARTE DEL CHIARO-SCURO E DEL SEGNO MODULATO.
USARE L'INGANNO.

Sfruttiamo i difetti e gli errori.
Sbavature: sapendo che l'inchiostro secca subito sul foglio NON INDUGIARE !! NON RIMANERE SPAVENTATI. UNA SBAVATURA PUO' ESSERE CADUTA DAL CIELO ! Velocemente, senza fermarvi sul "...gosh!", "TIRATE" il surplus d'inchiostro prima che formi una macchia indelebile, con la punta, come se continuaste a colorare senza interruzione. Quell'inchiostro in piu' aiutera' ulteriormente a progredire con l'effetto modulazione (se la sbavatura esce durante il segno di contorno) o sfumatura se stavate colorando internamente il soggetto.
Trattate la sbavatura come quando usate i colori in pasta col pennello. Tiratela !
Ovviamente fatelo a vostra discrezione, a seconda di cosa state trattando, in quale punto del disegno siete.
Anche "tirare" una sfumatura ha tante varianti... Per facilitare la spiegazione, per me è simile ad una "spennellata".
In certi contesti, la macchia della sbavatura puo' essere lasciata al naturale... Dipende da: COSA VOLETE CHE L'OCCHIO PERCEPISCA? VOLETE CHE CI SIA UN SIGNIFICATO PARTICOLARE?
Insomma, sperimentando e sbagliando, tutte queste cose vengono a galla.
I "bari" si esercitano parecchio... Si osservano... Provano.
Questo vale anche per fluidità esagerata e grumi.
Ma.
I grumi, se siete accorti, spesso si possono togliere esattamente come i trucioli della gomma per cancellare.
(Se sono abbastanza secchi).
Se sono pastosi, utilizzateli per un effetto "a rilievo". Ebbene, si !!!!!!
Con le dita, potete spalmare il grumo d'inchiostro ed eventualmente, trasportarlo su un altro punto del disegno che volete abbia quell'effetto. Anche qui bisogna essere veloci e decisi.
INCHIOSTRO SECCO O CHE ESCE A TRATTI: oh, ecco la parte fantasy.
Come per tutti i tipi di colore, anche per l'inchiostro della penna a sfera vale la regola CHE COLORARE E SFUMARE PUO' ESSERE FATTO IN UNA MIRIADE DI VARIANTI, TEXTURES, PATTERNS.
SFRUTTARE LA SECCHEZZA ovvero l'uscita ad intermittenza del colore dalla penna a sfera vuol dire avere l'occhio di percepire quale tipo di segno forma.
In questi casi, però, è importante non lasciarsi prendere dal nervosismo e non calcare troppo, fare questo è inutile e si rischia di lacerare o rovinare il supporto sul quale si disegna o aumentare il problema perchè anche la sfera della penna puo' rovinarsi.
Ah! Soprattutto, NON SBATTETE (si, l'ho fatto) LA PUNTA DELLA PENNA CON FORZA SUL RIPIANO.
Bene, la maggior parte delle volte, un segno ad intermittenza, produce "tratteggi" IRREGOLARI O MENO.
Sfruttate questo segno, come volete voi, per colorare o sfumare. E' un segno davvero VERSATILE !
Come? In qualunque direzione, nella stessa direzione, ripassato piu' volte nei punti piu' scuri o lasciato gradualmente come viene man man che si arriva al "punto luce".

SFRUTTARE GLI ERRORI: qui siamo sul personale.
Comunque ho scoperto che non è vero che non c'è rimedio...
Beh, dipende da quanto è grosso l'errore.
Siccome la penna è difficile da cancellare, un segno che parte per la tangente è un po' uno sfregio che spezza l'armonia del tutto (pure se quel tutto è una roba del tipo pasticcio schizzatissimo ma voluto apposta).
Qui entrano in gioco, credo, intuito, bravura, capacità nell'osservare le cose direttamente nel loro insieme, immaginare un risultato, IMMAGINARE ALMENO UNA VARIABILE DI QUELL'ERRORE CHE POSSA TRASFORMARSI IN QUALCOSA DI GIUSTO.
INSOMMA, CHIEDETEVI: STO' SEGNACCIO COME POTREBBE PROSEGUIRE PER DIVENTARE PARTE DEL RESTO?
Ci sono piu' opzioni.
Dovete capire se nel vostro disegno è possibile che l'errore possa proseguire e diventare un particolare che, anche se un po' modificherà l'idea di partenza, in realtà potrebbe essere un valido aiuto nella sua ottimizzazione.
Se l'errore capita mentre sfumate, e si nota, dovrete spesso cambiare o l'andamento del vostro segno (la direzione) e non preoccupatevi, basta studiare un minimo pensando alla trasformazione che non cambi il significato. Oppure dovrete, banalmente, scurire maggiormente, coprendo, laddove siete caduti. Anche questo sconvolgerà un pochino tutto, perchè in questo caso dovrete impostare una campitura (applicare una certa dose di colore in una certa area del disegno in modo che risulti uniforme) adatta.
Sia chiaro, per "uniforme"non intendo SOLO LA CLASSICA COLORAZIONE A "CAMPO PIENO" in quanto ho parlato anche di segni e dell'esistenza di un'infinità di modi di sbizzarrirsi...

Al momento concludo qui, certa di essere stata incompleta ( quindi potrei modificare questo post, in altri momenti).
Volevo solo dire... Buttiamo giu' tutti i pregiudizi !
Si !!!
Anche solo quelli che riguardano un oggetto inanimato come una penna.
Perchè anche grazie a questo strumento, si dà vita.













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